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Restano le scarpe, una. A volte due

Si vendono scarpe, vestiti, a volte radio, ma sono pochi gli oggetti tecnologici. Non è un mercato, non uno per tutti almeno. Non ci sono bancarelle, tende, teloni. Nessun cartellino del prezzo, neanche un’offerta speciale. Però a pochi passi dalla Genova dei turisti, dal Porto Antico e i suoi cinema, dalle code per entrare all’acquario, poco lontano, è giorno di mercato. Pezzi di stoffa tesi tra i bidoni della spazzatura, appoggiati all’asfalto. Unico angolo nascosto, non troppo visibile agli altri. La voce che contratta il prezzo della merce è quella sinuosa e gutturale dell’arabo. E’ una delle facce di Genova, un suq improvvisato, che può aprire i battenti solo se la polizia guarda dall’altra parte. Poi ogni tanto restano dei pezzi tra le pietre della città. Spesso sola una scarpa. Raramente anche il suo compagno.

Quelli che… Catanzaro città

Quelli che suonano il clacson agli incroci, per “avvertire” che stanno passando.
Quelli che vanno in motorino senza casco… e quelli che su una vespa salgono in quattro: mamma, papà e i due bambini.
Quelli che in macchina tengono una finta cintura di sicurezza: la inseriscono e così il segnale acustico (che avverte “il passeggero non si è allacciato la cintura”) tace, e chi siede accanto al guidatore può assecondare il suo desiderio.
Quelli che attraversano senza nemmeno guardare e solo per salutare un amico dall’altra parte del marciapiede… e in effetti le strisce pedonali ci sono, ma i semafori no.
Quelli che al mercatino dell’usato vendono i vestiti di H&M e Zara, perché lì le due catene internazionali non ci sono e sono diventate griffe come Dolce e Gabbana e Valentino.
Quelli che una brioches (buonissima, soffice e grande) e una granita di mandorle paghi solo 2 euro e 90. E il caffè costa ancora 50 centesimi, in pieno centro.
Quelli che anni fa hanno buttato giù alcuni palazzi del centro storico per costruire palazzi di vetro. E ora la cupola del Duomo si specchia sul lato opposto della strada.
Quelli che hanno un centro storico nascosto, piccoli paesini dentro una grande città, ma pochi ne conoscono i segreti.
Quelli che dicono “qui regna l’anarchia”. Fatta non tanto di indifferenza, quanto di rassegnazione.
Quelli che sui giornali mettono i nomi dei morti in un incidente stradale sbagliati.
Quelli che hanno scelto di restare e amano la loro città tanto quanto la detestano.
Quelli che da anni frequentano lo stesso locale, “perché qui quando trovi qualcuno che sa fare il suo mestiere ci torni e te lo tieni stretto. Vale anche per idraulici e dentisti, perché in generale manca la professionalità” – così mi spiegano.
Quelli che come me osservano Catanzaro per pochi giorni, che ritrovano le strade e i ricordi di vacanze estive lontane. Che vedono il caos della città, ma anche un modo di vivere più distaccato, che porta a non chiedersi perché e a suonare il clacson.


I BRUSCHI DETTAGLI

Raccontare, vedere poi ascoltare e scrivere. Leggere, chiedere, curiosare. E una pagina bianca per dirlo a qualcuno. Non il Tutto, solo qualche dettaglio

SUL COMODINO

Paul Auster, un po' di Pamuk, Erri De Luca

ULTIME LETTURE

Un uso qualunque di te (Sara Rattaro)

Twitter factor (Augusto Valeriani)

La vita è altrove (Milan Kundera)

1Q84 (Haruki Murakami)

Zita (Enrico Deaglio)

L'animale morente (Philip Roth)

Così è la vita (Concita de Gregorio)

I pesci non chiudono gli occhi (Erri De Luca)

Cattedrale (Raymond Carver)

Lamento di Portonoy (Philip Roth)

Libertà (Jonathan Franzen)

Il dio del massacro (Yasmina Reza)

L'uomo che cade (Don De Lillo)

Il condominio (James G. Ballard)

Sunset limited (Cormac McCarthy)

I racconti della maturità (Anton Cechov)

Basket & Zen (Phil Jackson)

Il professore di desiderio (Philip Roth)

Uomo nel buio (Paul Auster)

Indignazione (Philip Roth)

Inganno (Philip Roth)

Il buio fuori (Cormac McCarthy)

Alveare (Giuseppe Catozzella)

Il Giusto (Helene Uri)

Raccontami una storia speciale (Chitra Banerjee Divakaruni)

Cielo di sabbia (Joe R. Lansdale)

La stella di Ratner (Don DeLillo)

3096 giorni (Natascha Kampusch)

Giuliano Ravizza, dentro una vita (Roberto Alessi)

Boy (Takeshi Kitano)

La nuova vita (Orhan Pamuk)

L'arte di ascoltare i battiti del cuore (Jan-Philipp Sendker)

Il teatro di Sabbath (Philip Roth)

Sulla sedia sbagliata (Sara Rattaro)

Istanbul (Orhan Pamuk)

Fra-Intendimenti (Kaha Mohamed Aden)

Indignatevi! (Stéphane Hessel)

Il malinteso (Irène Némirovsky)

Nomi, cognomi e infami (Giulio Cavalli)

Tangenziali (Gianni Biondillo e Michele Monina)

L’Italia in seconda classe (Paolo Rumiz)

ULTIME VISIONI

Be kind rewind (Michel Gondry, 2007)

Kids return (Takeshi Kitano, 1996)

Home (Ursula Meier, 2009)

Yesterday once more (Johnnie To, 2007)

Stil life (Jia Zhang-Ke, 2006)

Cocaina (Roberto Burchielli e Mauro Parissone, 2007)

Alla luce del sole (Roberto Faenza, 2005)

Come Dio comanda (Gabriele Salvatores, 2008)

Genova, un luogo per dimenticare (Michael Winterbottom, 2010)

Miral (ulian Schnabel, 2010)

Silvio forever (Roberto Faenza, 2011)

Election (Johnnie To, 2005)

Oasis (Lee Chang-dong, 2002)

Addio mia concubina(Chen Kaige, 1993)

La nostra vita (Daniele Luchetti, 2010)

Departures (Yojiro Takita, 2008)

La pecora nera (Ascanio Celestini, 2010)

Flags of our fathers (Clint Eastwood, 2006)

L'uomo che fissa le capre (Grant Heslov, 2009)

Buongiorno Notte (Marco Bellocchio, 2003)

Vallanzasca - Gli angeli del male (Michele Placido, 2010)

Paz! (Renato De Maria, 2001)

Stato di paura (Roberto Burchielli, 2007)

Gorbaciof (Stefano Incerti, 2010)

L'esplosivo piano di Bazil (Jean-Pierre Jeunet, 2008)

Confessions (Tetsuya Nakashima, 2010)

127 ore (Danny Boyle, 2010)

Qualunquemente (Giulio Manfredonia, 2011)

American life (Sam Mendes, 2009)

Look both ways (Sarah Watt, 2005)
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