Rodolfo viveva solo, al quinto piano di un antico palazzo. Scriveva a macchina, batteva rapido sui tasti e spesso gridava a gran voce il contenuto di quelle lettere. Rodolfo era arrabbiato. Una delle sue finestre dava su un cortile interno del palazzo. Al vetro aveva incollato un foglio di quaderno. In stampatello con un pennarello verde aveva scritto un messaggio ai suoi vicini. Non ne ricordo esattamente il contenuto. Ma era un messaggio di avvertimento, credeva di essere spiato. Rodolfo era sicuro che qualcuno gli avvelenasse l’acqua di casa. Per questo aveva fatto controllare i serbatoi del palazzo, ma era tutto in regola. Rodolfo era spesso cattivo con gli altri. Alzava la voce, spesso. D’estate indossava sempre la canotta bianca e i pantaloni beige, a volte sopra metteva una camicia. Viveva solo e non si prendeva cura di sé. Lo ricordo seduto sui gradini della prima rampa di scale. Accanto aveva i sacchetti della spesa e sei bottiglie d’acqua minerale. Gliele portavo davanti alla porta di casa, lui ringraziava sempre un po’ stupito. E diffidente. Ecco, Rodolfo era diffidente. Fino a immaginare piani e congetture nei suoi confronti. Poi gli anni hanno iniziato a pesare sulle sue spalle. Una volta aveva lasciato il rubinetto dell’acqua aperto. Ricordo che ero entrata nel suo appartamento. C’era odore di chiuso, di sporco. Un’altra volta era stato il gas. Poi una ragazza latino americana, nel palazzo dicevano peruviana, ha iniziato a occuparsi di lui. Gli puliva la casa. Ha buttato scatoloni e scatoloni di vecchie cose. E io mi domandavo se tra le carte di quel vecchio signore non ci potesse essere qualcosa di interessante. Magari tutte quelle lettere che batteva a macchina con tanto rumore.
Rodolfo è morto. In un letto d’ospedale. Aveva più di ottant’anni. Non aveva parenti stretti, non aveva nessuno da interessato alla sua vita, nemmeno alle sue cose. Quella ragazza si è stabilita nel suo appartamento. Lo ha ricevuto in eredità da Rodolfo. Il testamento porta la sua firma. Solo che è scritto in spagnolo. Rodolfo era diffidente. Non avrebbe mai firmato un documento senza capirne il contenuto. Rodolfo però adesso non può spiegare cosa è successo nella sua vecchia casa.