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Luci natalizie in stato confusionale

Che confusione. Quest’anno le luci natalizie sono bianche e azzurre. Delicate, ma non un granché. Decorano il centro storico di Pavia e  qualche strada attorno. La scritta “auguri” invece, all’inizio di Strada Nuova, è di un rosso acceso. Poi basta spostarsi di qualche metro, mettere il naso qua e là ed ecco che ognuno ha acceso lampadine come crede. In corso Cavour il palazzo dell’Associazione commercianti ha fili di lucine a cascata, corso Manzoni, subito dopo piazza Minerva ha scelto le tradizionali stelle comete. Gli auguri luminosi di Bolis, azienda di distribuzione di vini, sono immancabili da anni. Sempre in corso Manzoni la facciata di una palazzina ha stelle a intermittenza. Le stesse che decorano il muro sopra la pizzeria nella centralissima piazza della Vittoria. Vabbè che sta arrivando il Natale, però il senso estetico non dovrebbe andare in vacanza.

Buon Natale. Troppo presto?

Buon Natale a tutti, iniziate pure a festeggiare. Dal 16 novembre al 31 dicembre sconti per preparare il pranzo di Natale, per far felici i bambini con qualche peluche gigante, per impacchettare i regali e decorare l’albero. Sugli scaffali trovate panettoni per tutti i gusti, file e file, montagne di cioccolatini, noci, frutta secca. E poi ancora file e file di carta colorata, fiocchi e nastrini. Pupazzi di neve che si auto-fioccano la neve, enormi babbi Natale renne comprese. I piccoli negozi si sono già attrezzati con le luci nelle vetrine, per strada le decorazioni cittadine sono già state appese, ma ancora non sono accese. Troppo presto dite? Be’, sì. Nei grandi magazzini comunque le decorazioni ci sono già da metà ottobre, un mese fa si iniziavano a vedere i preparativi per il presepe in Comune, e anche i primi sconti riservati ai giocattoli “compri adesso e risparmi. Buon Natale!”. Troppo presto? Be’, sì. Ma lo fanno per noi. Perché se spendi meno puoi permetterti i regali a cui magari avevi già pensato di dare una sforbiciata. E perché spendere aiuta tutti, rimette in moto l’economia, e lo spirito ci guadagna. 

Ecco, non ne sono così convinta. Però qualcuno deve averle pensate queste cose, se quest’anno in piena crisi, si è deciso di far scoppiare lo spirito natalizio con oltre due mesi di anticipo.  Qualcuno avrà deciso che i saldi si possono anticipare, che si può sdoganare la parola “Natale” prima del solito? Mi viene un altro dubbio. Non si arriverà a dicembre a verificare vendite basse proprio perché spalmate su tre mesi? Si può pensare di indurre un senso di festa che non c’è? E quando la gente avrà speso metà stipendio solo perché invogliata dai cartelli e si ritroverà a non poter affrontare una spesa improvvisa?

La crisi? Si combatte con lo spirito natalizio

Genova, via san Lorenzo. E ci sono già le decorazioni natalizie. Le luci, le stelle fatte di piccole lampadine, le ghirlande con al centro una palla rossa. Le hanno messe lo scorso fine settimana. Un po’ presto, mi sembra. Ma il Natale è già arrivato anche nei supermercati. In modo subdolo. Perché non ci sono alberi di Natale, stelle comete e imponenti renne trainate da babbo Natale a decorare le confezioni dei dolci. Ma i dolci ci sono, panettoni e pandori in prima fila tra gli scaffali. Con una motivazione, lasciata intendere da più parti. Per far sentire alla gente meno forte l’aria di crisi si cerca di anticipare lo spirito natalizio. Quindi le feste contro i conti che non tornano. Eppure a me sembra persino il contrario. Nel vedere già i primi segni del Natale (con più di due mesi di anticipo) non ci si sentirà ancora più depressi per tutti quei dolci che non si potranno comprare, per il cenone che dovrà essere più modesto, per i regali che si ridurranno a “piccoli penseri”?


I BRUSCHI DETTAGLI

Raccontare, vedere poi ascoltare e scrivere. Leggere, chiedere, curiosare. E una pagina bianca per dirlo a qualcuno. Non il Tutto, solo qualche dettaglio

SUL COMODINO

Paul Auster, un po' di Pamuk, Erri De Luca

ULTIME LETTURE

Un uso qualunque di te (Sara Rattaro)

Twitter factor (Augusto Valeriani)

La vita è altrove (Milan Kundera)

1Q84 (Haruki Murakami)

Zita (Enrico Deaglio)

L'animale morente (Philip Roth)

Così è la vita (Concita de Gregorio)

I pesci non chiudono gli occhi (Erri De Luca)

Cattedrale (Raymond Carver)

Lamento di Portonoy (Philip Roth)

Libertà (Jonathan Franzen)

Il dio del massacro (Yasmina Reza)

L'uomo che cade (Don De Lillo)

Il condominio (James G. Ballard)

Sunset limited (Cormac McCarthy)

I racconti della maturità (Anton Cechov)

Basket & Zen (Phil Jackson)

Il professore di desiderio (Philip Roth)

Uomo nel buio (Paul Auster)

Indignazione (Philip Roth)

Inganno (Philip Roth)

Il buio fuori (Cormac McCarthy)

Alveare (Giuseppe Catozzella)

Il Giusto (Helene Uri)

Raccontami una storia speciale (Chitra Banerjee Divakaruni)

Cielo di sabbia (Joe R. Lansdale)

La stella di Ratner (Don DeLillo)

3096 giorni (Natascha Kampusch)

Giuliano Ravizza, dentro una vita (Roberto Alessi)

Boy (Takeshi Kitano)

La nuova vita (Orhan Pamuk)

L'arte di ascoltare i battiti del cuore (Jan-Philipp Sendker)

Il teatro di Sabbath (Philip Roth)

Sulla sedia sbagliata (Sara Rattaro)

Istanbul (Orhan Pamuk)

Fra-Intendimenti (Kaha Mohamed Aden)

Indignatevi! (Stéphane Hessel)

Il malinteso (Irène Némirovsky)

Nomi, cognomi e infami (Giulio Cavalli)

Tangenziali (Gianni Biondillo e Michele Monina)

L’Italia in seconda classe (Paolo Rumiz)

ULTIME VISIONI

Be kind rewind (Michel Gondry, 2007)

Kids return (Takeshi Kitano, 1996)

Home (Ursula Meier, 2009)

Yesterday once more (Johnnie To, 2007)

Stil life (Jia Zhang-Ke, 2006)

Cocaina (Roberto Burchielli e Mauro Parissone, 2007)

Alla luce del sole (Roberto Faenza, 2005)

Come Dio comanda (Gabriele Salvatores, 2008)

Genova, un luogo per dimenticare (Michael Winterbottom, 2010)

Miral (ulian Schnabel, 2010)

Silvio forever (Roberto Faenza, 2011)

Election (Johnnie To, 2005)

Oasis (Lee Chang-dong, 2002)

Addio mia concubina(Chen Kaige, 1993)

La nostra vita (Daniele Luchetti, 2010)

Departures (Yojiro Takita, 2008)

La pecora nera (Ascanio Celestini, 2010)

Flags of our fathers (Clint Eastwood, 2006)

L'uomo che fissa le capre (Grant Heslov, 2009)

Buongiorno Notte (Marco Bellocchio, 2003)

Vallanzasca - Gli angeli del male (Michele Placido, 2010)

Paz! (Renato De Maria, 2001)

Stato di paura (Roberto Burchielli, 2007)

Gorbaciof (Stefano Incerti, 2010)

L'esplosivo piano di Bazil (Jean-Pierre Jeunet, 2008)

Confessions (Tetsuya Nakashima, 2010)

127 ore (Danny Boyle, 2010)

Qualunquemente (Giulio Manfredonia, 2011)

American life (Sam Mendes, 2009)

Look both ways (Sarah Watt, 2005)
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