Posts Tagged 'malaga'

Malaga/2, la cultura della demolizione

E’ come se un momento prima una bomba avesse distrutto la città, buttato giù un palazzo. Disperazione e devastazione, per pochi minuti. E’ uno dei volti di Malaga. Strade sventrate, di alcuni edifici resta la facciata, dentro il vuoto. Si aprono voragini, gole di mattoni svuotate da sabbia e piastrelle. Si vedono ancora le mattonelle del bagno e della cucina. Un giorno c’è ancora una porta aperta che si affaccia su una stanza fantasma, il giorno dopo c’è solo il niente. Ci sono ancora pagine di giornali attaccate al muro, forse il poster improvvisato di una ragazzina.

Anche dietro all’ufficio del turismo, stretto tra le transenne di un cantiere, lo sfondo è lo stesso: la calce bianca di un palazzo che non c’è più, e i segni più scuri a indicare quelle che un tempo erano le pareti. Capita però di vedere muri di un giallo intenso, quasi arancione. Uno strato di schiuma, simile a gomma piuma. E’ per l’umidità. Per non danneggiare le case vicine, e come per un virus dover abbattere anche quelle. Malaga è una delle venti città candidate a capitale europea della cultura per il 2016. Forse dovrebbe partire dalle ferite aperte.

Malaga, madre de dios

Madre de dios, dove siamo finite? Ce lo siamo chieste subito. Già sul pullman dall’aeroporto verso il centro di Malaga io e Alice ci siamo guardate un po’ stupite. Va bene la cementificazione della costa, va bene l’assalto dei palazzi già preannunciato dalla Routard, ma così è un po’ troppo. Decine e decine di piani di quasi-grattacieli tutti uno diverso dall’altro. Picasso, che qui c’è nato il 25 ottobre 1881, probabilmente non sarà molto contento. Per fortuna il centro storico restituisce un po’ di serenità. Stradine bianche, tavolini all’aperto, posti nascosti come El Pimpi, bodega dal profumo intenso di botti di legno, vecchie fotografie e pezzi di storia.

Dettagli in ordine sparso. Malaga, ma abbiamo capito che non è la sola, è un cantiere aperto. Il governo spagnolo qui ha garantito nuovi fondi per andare avanti con almeno 4 grandi opere, tra cui un miglior collegamento con l’aeroporto. Nella speranza di veder finire i lavori. In effetti ci sono ruspe ovunque, anche qui in Calle Hinestrosa, dove la Casa del las Mercedes ci ospita. Bellissimi i vasi appesi alle pareti dei cortili interni.


I BRUSCHI DETTAGLI

Raccontare, vedere poi ascoltare e scrivere. Leggere, chiedere, curiosare. E una pagina bianca per dirlo a qualcuno. Non il Tutto, solo qualche dettaglio

SUL COMODINO

Paul Auster, un po' di Pamuk, Erri De Luca

ULTIME LETTURE

Un uso qualunque di te (Sara Rattaro)

Twitter factor (Augusto Valeriani)

La vita è altrove (Milan Kundera)

1Q84 (Haruki Murakami)

Zita (Enrico Deaglio)

L'animale morente (Philip Roth)

Così è la vita (Concita de Gregorio)

I pesci non chiudono gli occhi (Erri De Luca)

Cattedrale (Raymond Carver)

Lamento di Portonoy (Philip Roth)

Libertà (Jonathan Franzen)

Il dio del massacro (Yasmina Reza)

L'uomo che cade (Don De Lillo)

Il condominio (James G. Ballard)

Sunset limited (Cormac McCarthy)

I racconti della maturità (Anton Cechov)

Basket & Zen (Phil Jackson)

Il professore di desiderio (Philip Roth)

Uomo nel buio (Paul Auster)

Indignazione (Philip Roth)

Inganno (Philip Roth)

Il buio fuori (Cormac McCarthy)

Alveare (Giuseppe Catozzella)

Il Giusto (Helene Uri)

Raccontami una storia speciale (Chitra Banerjee Divakaruni)

Cielo di sabbia (Joe R. Lansdale)

La stella di Ratner (Don DeLillo)

3096 giorni (Natascha Kampusch)

Giuliano Ravizza, dentro una vita (Roberto Alessi)

Boy (Takeshi Kitano)

La nuova vita (Orhan Pamuk)

L'arte di ascoltare i battiti del cuore (Jan-Philipp Sendker)

Il teatro di Sabbath (Philip Roth)

Sulla sedia sbagliata (Sara Rattaro)

Istanbul (Orhan Pamuk)

Fra-Intendimenti (Kaha Mohamed Aden)

Indignatevi! (Stéphane Hessel)

Il malinteso (Irène Némirovsky)

Nomi, cognomi e infami (Giulio Cavalli)

Tangenziali (Gianni Biondillo e Michele Monina)

L’Italia in seconda classe (Paolo Rumiz)

ULTIME VISIONI

Be kind rewind (Michel Gondry, 2007)

Kids return (Takeshi Kitano, 1996)

Home (Ursula Meier, 2009)

Yesterday once more (Johnnie To, 2007)

Stil life (Jia Zhang-Ke, 2006)

Cocaina (Roberto Burchielli e Mauro Parissone, 2007)

Alla luce del sole (Roberto Faenza, 2005)

Come Dio comanda (Gabriele Salvatores, 2008)

Genova, un luogo per dimenticare (Michael Winterbottom, 2010)

Miral (ulian Schnabel, 2010)

Silvio forever (Roberto Faenza, 2011)

Election (Johnnie To, 2005)

Oasis (Lee Chang-dong, 2002)

Addio mia concubina(Chen Kaige, 1993)

La nostra vita (Daniele Luchetti, 2010)

Departures (Yojiro Takita, 2008)

La pecora nera (Ascanio Celestini, 2010)

Flags of our fathers (Clint Eastwood, 2006)

L'uomo che fissa le capre (Grant Heslov, 2009)

Buongiorno Notte (Marco Bellocchio, 2003)

Vallanzasca - Gli angeli del male (Michele Placido, 2010)

Paz! (Renato De Maria, 2001)

Stato di paura (Roberto Burchielli, 2007)

Gorbaciof (Stefano Incerti, 2010)

L'esplosivo piano di Bazil (Jean-Pierre Jeunet, 2008)

Confessions (Tetsuya Nakashima, 2010)

127 ore (Danny Boyle, 2010)

Qualunquemente (Giulio Manfredonia, 2011)

American life (Sam Mendes, 2009)

Look both ways (Sarah Watt, 2005)
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