Ultimo giorno di Europei, stasera Spagna e Germania affronteranno la finale. Mi viene da pensare al rapporto della gente con il calcio. E’ argomento di conversazione e socializzazione, il pallone unisce senza fatica i ragazzi, tifosi, appassionati o semplicemente i “non seguo tanto però…”. Il pallone unisce i bambini. Basta davvero poco per giocare, a scuola si usavano palline di carta nel corridoio, ai giardini si vede sempre qualche gruppetto che corre dietro ad un pallone. Il calcio è argomento di “genere”. Viene identificato come topic maschile e spesso le donne devono sbatterci la testa. Che sia provare a capirci qualcosa per stare dietro ai discorsi degli uomini, che sia per lavoro o per curiosità. Discorso a parte la Nazionale, perché che siano Europei o Mondiali, le partite le guardano tutti, ragazze incluse. Il calcio però è anche argomento di “classe”. E’ vero che senza distinzione di lavoro, occupazione, stipendio, età di calcio ne parlano tutti e le peripezie della propria squadra vengono seguite a più livelli. Solo che guardare la partita è diventata azione limitata al salotto di casa, al maxi schermo in piazza o nei bar, perché lo stadio non è più così aperto al grande pubblico. Costa, davvero troppo. E allora sì, i fedelissimi l’abbonamento lo pagano, e uno sforzo per il derby si può fare (Per vedere Genoa-Samp 52 euro li ho pagati), ma non tutte le settimane, non tutti, non sempre.
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Sbatti la testa contro il Pallone
Published giugno 29, 2008 Riflemozioni Leave a CommentTag:calcio, europei, nazionale
La Maratona di Belgioioso
Published giugno 16, 2008 Ho visto Leave a CommentTag:belgioioso, calcio, maratona
70 ragazzi, divisi in 10 squadre, 2 gironi per una maratona di calcio a 5 di quasi 12 ore. A Belgioioso l’oratorio don Luigi ha rinnovato la tradizione della “Maratona”. Squadre estratte a sorte, partite una di seguito all’altra, anche sotto la pioggia che domenica a tratti rendeva più difficile assistere e giocare. Non tutti all’interno della squadra si conoscevano, ma hanno imparato a farlo nel corso della giornata. Alcuni si sono ritrovati a distanza di un anno. Quello che colpisce è come può unire un pallone. Una giornata faticosa fatta di dodici ore di calcio ininterrotto, di spirito di competizione ma anche di complicità e di pacche sulla spalla, di strette di mano, di complimenti, di scuse. Colpisce che i ragazzi sanno fare gruppo subito, non si fanno problemi, sono ricettivi. Colpiscono i piccoli gesti. Quelli di un gruppo unito da una passione per lo sport, dall’impegno per far andare tutto bene. Colpisce come in pochi minuti nonostante fosse l’una di notte i ragazzi si sono messi a pulire e mettere a posto. Colpisce il senso di comunità, quando correre dietro al pallone diventa un modo per essere tutti parte dello stesso mondo. Si respirava un’aria pulita nel campetto di Belgioso.