E’ arrivato il nuovo catalogo Ikea. Negli atri dei palazzi le copie stanno impilate una sull’altra. Chi entra ne prende uno, inizia a sfogliarlo in ascensore o salendo le scale. Apre la porta di casa ancora con gli occhi incollati alle scritte “novità”. In casa si finisce per averne due o tre copie, più o meno una per stanza. Devo ammettere di essere innamorata del catalogo Ikea. Mi piace sfogliarlo al mattino, distratta dalla colazione. Appoggiata in poltrona o a pancia in giù sul letto. Mi piace fantasticare con chi mi sta vicino pensando a misure, mobili e soluzioni da mettere in cucina o in camera da letto. Arrivando a conoscere quasi a memoria dove si trovano le librerie, dove piatti e bicchieri e poi lampade, candele e cornici. Mi piace sfogliarlo insieme alle amiche, sognando di una casa futura, mi piace mettere un segnalibro che dice “la prossima volta che vado all’Ikea questo lo devo comprare”.
Guardandomi intorno vedo che agli under 30 il catalogo Ikea fa questo effetto: fa mettere in moto l’immaginazione, legata al desiderio di una casa futura, legata al momento in cui si sceglierà che mobili comprare, e fortunatamente per niente legata all’idea che lo si possa fare solo in coppia. Senza esagerare, ma libera la mente, e dà un senso di “si può fare”, anche con pochi soldi, anche con stipendi a singhiozzo.
Mi piace pensare che il nuovo catalogo possa anche diventare l’incipit di una conversazione in un incontro casuale. Capita in treno. Lui trova il catalogo abbandonato sul sedile, lo sfoglia. Gli chiedo se ci sono cose carine. Me lo passa. In effetti non ci sono tantissime novità, però rende di più dal vivo. E così si finisce a parlare di mobili, di case, di dove vivi, cosa fai, come è andata la tua giornata.
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Ikea mon amour
Published settembre 16, 2008 Riflemozioni 9 CommentsTag:catalogo, giovani, ikea, incontri
Genova, oltre la visita del Papa
Published Maggio 18, 2008 Perché Leave a CommentTag:benedetto, genova, giovani, papa, visita
GENOVA Visita del Papa. Oggi alle 11 ha parlato ai giovani in piazza Matteotti. «Carissimi giovani, la pioggia mi perseguita». Ha attirato così i primi applausi dei fedeli stretti davanti a Palazzo Ducale. Dal mattino presto intanto, blindati i vicoli del centro storico con uomini della Finanza ad ogni uscita laterale di via San Lorenzo dove sarebbe passato Papa Benedetto XVI. Sigillate le cassette postali. Chiusi i rubinetti della fontana di piazza De Ferrari. Pochi i negozi “vestiti” di bianco e giallo, pochi quelli che hanno esposto le bandiere, pochi quelli rimasti aperti. Tra la gente però non mancava chi vendeva bandierine, portachiavi e calamite da attaccare al frigorifero. A proporre alla gente questi gadgets (bandiere e portachiavi a 1 euro) anche persone di diverso credo religioso. A 5 euro la presina da forno in ricordo della visita del Papa. Esposto fuori da un gioielliere anche un ciondolo pensato apposta per l’evento. Qualche perplessità l’ha suscitata uno spot pubblicitario televisivo in cui si chiedeva – mostrando il fac-simile di un bollettino postale – di contribuire al viaggio ligure del Papa con un versamento. Per alcuni è stato immediato il collegamento ai giorni del G8 con il cuore di Genova sigillato, la polizia in borghese e non, e la difficoltà a muoversi tra le transenne e le strade chiuse. Sono i dettagli del dietro le quinte della visita del Papa. Ma per i fedeli è stata una giornata di preghiera, affrontata nonostante la pioggia. Colpisce sempre però vedere il lato economico di questi eventi. Vedere che accanto a chi chiede silenzio per ascoltare il messaggio di Papa Benedetto XVI c’è chi pensa anche al guadagno.