Buonanotte nonna, chissà a cosa hai pensato

Ore 19.26. “Mi puoi chiamare”. Un messaggio di mia mamma. Senza punto interrogativo, fa sempre così. Perché non mi chiama direttamente? Me lo chiedo tutte le volte. So che ha paura di disturbare quando sono al lavoro. Per istinto non la chiamo dal telefono fisso. Mi alzo dal mio posto e vado sulle scale. Deve dirmi qualcosa. Penso “magari ha litigato con qualcuno”. “E’ morta la nonna Franca”. Questo no, non me lo aspettavo. Perché domani è il suo compleanno. E oggi è quello di mio papà. Madre e figlio hanno sempre festeggiato una dopo l’altro. Che poi non c’entra con la morte il compleanno, però non lo prendi in considerazione.

Si è addormentata e non si è più svegliata. So che deve averci pensato tanto a questo momento. Quando chiudi gli occhi e ti domandi se hai lasciato tutto in ordine, la vita. Ci aveva già salutati tutti l’ultima volta che ci siamo visti. Un regalo ciascuno. Non un regalo comprato. Una cosa sua. Ricordi soprattutto. Il baule della nonna in quella casa troppo piccola rispetto all’appartamento dai mobili di legno con le teste di leone dove viveva quando il nonno era ancora vivo.
Se penso alla nonna Franca penso alla nostalgia che aveva negli occhi. Le mancava il nonno Mario.
Penso a quando aveva detto che io non mi sarei costruita una famiglia perché pensavo più al lavoro. Era contenta di me, di quello che faccio. Diceva sempre che ero al centro del mondo, dove succedono le cose. E io pensavo a Pavia e sorridevo. Non è il centro del mondo, ma lei intendeva che potevo sapere le cose in tempo reale. E sapere qualche dettaglio in più prima che gli altri lo leggessero sul giornale. Era orgogliosa.
Le foto dei nipoti appese in cucina, le bustine con i soldi sotto il piatto, il tono della voce che si alzava spesso ultimamente. Non era facile. Aveva le sue idee. E le faceva notare.
Aveva lavorato per la Lanerossi a Schio. Le piaceva cucire. Le borse imbottite.
Aveva gli zigomi accentuati.
Punzecchiava tutti. Mio papà la chiamava “tappo”. Non so ancora bene perché.
Buonanotte nonna.

3 Risposte to “Buonanotte nonna, chissà a cosa hai pensato”


  1. 1 Massimo Braghieri luglio 17, 2012 alle 4:41 am

    😦

  2. 2 betulì luglio 17, 2012 alle 4:39 PM

    Ti abbraccio pulce.
    Mi piace pensare che tutte le nostre nonne sono sedute lassù in graziose poltroncine bianche, leggere come le nuvole, e chiacchierano tra di loro commentando ciò che facciamo. Almeno così non si annoiano.

  3. 3 Mariella febbraio 15, 2014 alle 9:19 PM

    Che belle le cose che hai scritto. Sono una nonna e spero di essere ricordata così da mia nipote.un abbraccio piccola!


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I BRUSCHI DETTAGLI

Raccontare, vedere poi ascoltare e scrivere. Leggere, chiedere, curiosare. E una pagina bianca per dirlo a qualcuno. Non il Tutto, solo qualche dettaglio

SUL COMODINO

Paul Auster, un po' di Pamuk, Erri De Luca

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Un uso qualunque di te (Sara Rattaro)

Twitter factor (Augusto Valeriani)

La vita è altrove (Milan Kundera)

1Q84 (Haruki Murakami)

Zita (Enrico Deaglio)

L'animale morente (Philip Roth)

Così è la vita (Concita de Gregorio)

I pesci non chiudono gli occhi (Erri De Luca)

Cattedrale (Raymond Carver)

Lamento di Portonoy (Philip Roth)

Libertà (Jonathan Franzen)

Il dio del massacro (Yasmina Reza)

L'uomo che cade (Don De Lillo)

Il condominio (James G. Ballard)

Sunset limited (Cormac McCarthy)

I racconti della maturità (Anton Cechov)

Basket & Zen (Phil Jackson)

Il professore di desiderio (Philip Roth)

Uomo nel buio (Paul Auster)

Indignazione (Philip Roth)

Inganno (Philip Roth)

Il buio fuori (Cormac McCarthy)

Alveare (Giuseppe Catozzella)

Il Giusto (Helene Uri)

Raccontami una storia speciale (Chitra Banerjee Divakaruni)

Cielo di sabbia (Joe R. Lansdale)

La stella di Ratner (Don DeLillo)

3096 giorni (Natascha Kampusch)

Giuliano Ravizza, dentro una vita (Roberto Alessi)

Boy (Takeshi Kitano)

La nuova vita (Orhan Pamuk)

L'arte di ascoltare i battiti del cuore (Jan-Philipp Sendker)

Il teatro di Sabbath (Philip Roth)

Sulla sedia sbagliata (Sara Rattaro)

Istanbul (Orhan Pamuk)

Fra-Intendimenti (Kaha Mohamed Aden)

Indignatevi! (Stéphane Hessel)

Il malinteso (Irène Némirovsky)

Nomi, cognomi e infami (Giulio Cavalli)

Tangenziali (Gianni Biondillo e Michele Monina)

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ULTIME VISIONI

Be kind rewind (Michel Gondry, 2007)

Kids return (Takeshi Kitano, 1996)

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Yesterday once more (Johnnie To, 2007)

Stil life (Jia Zhang-Ke, 2006)

Cocaina (Roberto Burchielli e Mauro Parissone, 2007)

Alla luce del sole (Roberto Faenza, 2005)

Come Dio comanda (Gabriele Salvatores, 2008)

Genova, un luogo per dimenticare (Michael Winterbottom, 2010)

Miral (ulian Schnabel, 2010)

Silvio forever (Roberto Faenza, 2011)

Election (Johnnie To, 2005)

Oasis (Lee Chang-dong, 2002)

Addio mia concubina(Chen Kaige, 1993)

La nostra vita (Daniele Luchetti, 2010)

Departures (Yojiro Takita, 2008)

La pecora nera (Ascanio Celestini, 2010)

Flags of our fathers (Clint Eastwood, 2006)

L'uomo che fissa le capre (Grant Heslov, 2009)

Buongiorno Notte (Marco Bellocchio, 2003)

Vallanzasca - Gli angeli del male (Michele Placido, 2010)

Paz! (Renato De Maria, 2001)

Stato di paura (Roberto Burchielli, 2007)

Gorbaciof (Stefano Incerti, 2010)

L'esplosivo piano di Bazil (Jean-Pierre Jeunet, 2008)

Confessions (Tetsuya Nakashima, 2010)

127 ore (Danny Boyle, 2010)

Qualunquemente (Giulio Manfredonia, 2011)

American life (Sam Mendes, 2009)

Look both ways (Sarah Watt, 2005)
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